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Source text - English There is a paradox whereby pa-tients hospitalised for chronic systolic heart failure (HF) survive longer in hospital when their BMI is higher. A study divided 108,927 pa-tients, hospitalised with acute de-compensated HF, into four BMI quartiles: 16.0-23.6 kg/m2, 23.7-27.7, 27.8-33.3 and 33.4-60.0 kg/m2. The relationship between BMI and death in hospital decrea-sed linearly as BMI increased. After adjusting for various influencing factors, there was a 10% lower risk of death with every 5-U increase in BMI. Having no clear explanation, the obesity paradox requires more detailed study.
Translation - Italian Paradossalmente i pazienti ospe-dalizzati per insufficienza cardiaca (IC) sistolica cronica sopravvivono più a lungo se il loro indice di mas-sa corporea (IMC) è più elevato. In uno studio si sono suddivisi 108.927 pazienti, ospedalizzati con IC acuta scompensata, in 4 quartili di IMC: 16,0-23,6 kg/m2, 23,7-27,7, 27,8-33,3 e 33,4-60,0 kg/ m2. Il rapporto fra IMC e decessi ospeda-lieri si è ridotto in parallelo con l’aumento dell’IMC. Dopo aggiu-stamento per diversi fattori inciden-ti, il rischio di mortalità era inferiore del 10% per ogni aumento dell’ICM di 5 U. È necessario uno studio più approfondito di questo paradosso dell’obesità.
French to Italian: Article Jean-Pierre Filiu
Source text - French Peut-on considérer les auteurs d’attentats-suicides comme les ” continuateurs ” des kamikazes japonais ?
L’idée d’utiliser le sacrifice suprême pour compenser un rapport de forces écrasant traverse toutes les cultures et tous les conflits de l’humanité. Dès le VIIe siècle, lors de la conquête islamique, de grands guerriers arabes comme Khaled Ben Walid en Mésopotamie affirment, pour terroriser l’ennemi, qu’ils ” aiment la mort autant que leurs adversaires aiment la vie“. Cinq siècles plus tard, certains des fameux ” assassins ” iront jusqu’à se suicider face à l’ennemi. Cela permettait de lever des rançons en contrepartie de la paix.
A quel moment le concept réapparaît-il dans l’ère moderne ?
Ce sont des Japonais qui ont réintroduit la pratique au Moyen-Orient. Sur une base totalement laïque d’ailleurs, un peu comme les Tigres tamouls du Sri Lanka, qui utilisent beaucoup la méthode et qui sont plutôt proches du marxisme. Au Moyen-Orient, cela se passe en mai 1972, à l’aéroport israélien de Lod. Un commando de trois hommes de l’Armée rouge japonaise, très liée à l’extrême gauche palestinienne, massacre 26 personnes avant de se suicider sur les lieux. Sauf un qui a pu être capturé vivant, et qui sera échangé treize ans plus tard et remis au FPLP-Commandement général d’Ahmed Jibril, organisation gauchiste s’il en est.
Translation - Italian Si possono considerare gli autori di attentati suicidi come i "continuatori" dei kamikaze giapponesi?
L'idea di ricorrere al sacrificio supremo per compensare un rapporto soverchiante di forze è presente in tutte le culture e in tutti i conflitti dell’umanità. A partire dal VII secolo, all’epoca della conquista islamica, grandi guerrieri arabi, come Khaled Ben Walid in Mesopotamia, affermano, per terrorizzare il nemico, che essi “amano la morte tanto quanto i loro avversari amano la vita”. Cinque secoli dopo, alcuni famosi “assassini” arriveranno addirittura a suicidarsi davanti al nemico. Questo permetteva di pretendere uno scotto in cambio della pace.
In quale momento il concetto è riapparso nell’era moderna?
Sono i giapponesi che hanno reintrodotto la pratica in Medio Oriente e su una base peraltro totalmente laica, un po’ come le Tigri tamil dello Sri Lanka, che ricorrono molto a questo metodo e che sono piuttosto vicini al marxismo. In Medio Oriente questo è avvenuto nel maggio 1972, all’aeroporto israeliano di Lod. Un commando di tre uomini dell’armata rossa giapponese, molto legata all’estrema sinistra palestinese, ha massacrato 26 persone prima di suicidarsi sul posto. Salvo uno che ha potuto essere catturato vivo e che, tredici anni dopo, sarà oggetto di scambio e consegnato al comando generale del FPLP di Ahmed Jibril, una presunta organizzazione gauchista.
German to Italian: Jorrit Tornquists
Source text - German Kontinuität und Offenheit im Werk Jorrit Tornquist.
Nach sieben Jahren stellt Jorrit Tornquist wieder in seiner Heimatstadt aus. Der Künstler, der nach längeren Phasen des Suchens und Experimentierens immer wieder mit sehr unterschiedlichen Werken hervortritt, gibt in dieser Ausstellung einen selbstausgewählten und gestalteten Rechenschaftsbericht seiner Arbeit seit 1973. Tornquist , dem Reflexion und Selbstkontrolle integrierender Bestandteil seines Schaffens sind, zeigt jedoch nur eine Hauptlinie seiner Entwicklung. Manche Phase des Suchens, manche Parallelentwicklung, aber auch Ansätze und Formulierungen anderer Probleme, bleiben unberücksichtigt um das Anliegen des Künstlers in dieser Ausstellung, das Erkennen der dargestellten Probleme, nicht zu verwirren.
Für das Verständnis erscheint es jedoch notwendig den vorangegangenen Weg des Künstlers kurz anzudeuten, an einige Tatsachen seiner Biographie zu erinnern um das Bezugssystem seines Erfahrens, Erforschens und Gestaltens erkennbar zu machen. Sein Interesse an der Natur ließ ihn sich anfänglich der Biologie zuwenden, bald vertauschte er jedoch dieses Studium mit dem der Architektur, das ihm die Möglichkeit eines kreativen Entfaltens im Raum mit Hilfe von Strukturen, Rastern und Körpern versprach. Seit 1959 gilt sein Interesse allein der Farbe.
Translation - Italian Continuità e apertura nell'opera di Jorrit Tornquist
Dopo sette anni Jorrit Tornquist espone nuovamente nella sua città natale. L'artista, che dopo lunghe fasi di ricerca e di sperimentazione realizza opere sempre molte diverse, presenta nella sua esposizione una rassegna da lui selezionata dei suoi lavori dal 1973. Tornquist, la cui creatività ha come componenti integranti la riflessione e l'autocontrollo, presenta però solo una linea principale del suo sviluppo. Alcune fasi della ricerca, un certo sviluppo parallelo, ma anche impostazioni e formulazioni di altri problemi, non vengono prese in considerazione nell'obiettivo dell'artista in questa esposizione per non creare confusioni nella lettura dei problemi esposti.
Per comprendere appare tuttavia necessario ripercorrere brevemente il percorso precedente dell'artista, ricordare alcuni episodi della sua biografia per permettere di conoscere il sistema di riferimento della sua esperienza, della ricerca e della formazione. Il suo interesse alla natura ha fatto sì che all'inizio si dedicasse alla biologia, sostituendo poi questo studio con quello dell'architettura, che gli offriva la possibilità di uno sviluppo creativo nello spazio con l'aiuto di strutture, griglie e solidi. Dal 1959 il suo interesse si rivolge unicamente al colore.
German to Italian: Einfach Blond General field: Other Detailed field: Cosmetics, Beauty
Source text - German BLOND IST...
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