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Translation - Italian www.casabella-home.it
See translated texts into English, French, Spanish and Germans.
English to Italian: Holiday house Il Focolare
Source text - English www.focolare-toscana.com
Translation - Italian www.focolare-toscana.com
Multilingual translation texts on the website.
Italian to English: Casabella in Toscana
Source text - Italian Casabella è situata in una felice posizione ai margini di un piccolo borgo distante quindici chilometri da Siena. La casa è parzialmente circondata da campi e vigneti e gode di una magnifica vista su di un paesaggio collinare in cui spicca il tipico colore della terra di Siena.
Conserva la sua antica struttura in pietra, che le conferisce il carattere originale della casa colonica toscana. Gli ospiti possono usufruire di una spaziosa loggia esterna con vista e della piscina.
Gli interni, spaziosi e confortevoli, sono arredati con sobria, ma raffinata eleganza nello stile tipico della cascina rustica toscana e possiedono i comforts di un’abitazione moderna.
La porta d’ingresso immette in un ampio salone con caminetto, da cui si accede ad una altrettanto ampia sala da pranzo e alla cucina. Una scala a chiocciola in legno conduce ad un piccolo soggiorno situato in un grazioso attico.
La casa dispone inoltre di due camere triple, di una camera singola e di due bagni, uno con doccia e uno con vasca. Ogni camera tripla contiene un letto matrimoniale e uno singolo.
La felice posizione di Casabella permette di abbinare la tranquillità agreste con la possibilità di escursioni a luoghi di notevole attrattiva paesaggistica, nonché a centri di grande interesse artistico e culturale, come Siena, San Gimignano e Firenze.
Translation - English Casabella is beautifully located at the edge of a small settlement of a few houses about ten kilometers from Siena. Partially surrounded by fields and vineyards, it enjoys lovely views over the hilly countryside.
The house has been finely preserved and sympathetically restored yet maintains its ancient stone structure. The guests can also enjoy barbecues on the outdoor terrace admiring the countryside and can use the swimming-pool.
The interior is spacious and comfortable, furnished in sober elegance so typical of the Tuscan country-style whilst containing the comforts of modern living (a well equipped kitchen and utility-room).
The entrance door leads into an ample sitting room with a fireplace, and then into a dining room and kitchen. Another sitting room located in a small attic is reached by a spiral staircase.
At the back of the house – at the same level of the sitting and dining room – there are two triple bedrooms and a single bedroom plus two bathrooms, one with shower, one with bath. Each triple bed-room contains a double bed and a single one.
The particularly favorable setting of Casabella allows for a combination of countryside quietness and various possibilities for local excursions to places of natural beauty and of cultural relevance, such as Siena, San Gimignano and Florence.
Italian to French: Casabella
Source text - Italian Casabella è situata in una felice posizione ai margini di un piccolo borgo distante quindici chilometri da Siena. La casa è parzialmente circondata da campi e vigneti e gode di una magnifica vista su di un paesaggio collinare in cui spicca il tipico colore della terra di Siena.
Conserva la sua antica struttura in pietra, che le conferisce il carattere originale della casa colonica toscana. Gli ospiti possono usufruire di una spaziosa loggia esterna con vista e della piscina.
Gli interni, spaziosi e confortevoli, sono arredati con sobria, ma raffinata eleganza nello stile tipico della cascina rustica toscana e possiedono i comforts di un’abitazione moderna.
La porta d’ingresso immette in un ampio salone con caminetto, da cui si accede ad una altrettanto ampia sala da pranzo e alla cucina. Una scala a chiocciola in legno conduce ad un piccolo soggiorno situato in un grazioso attico.
La casa dispone inoltre di due camere triple, di una camera singola e di due bagni, uno con doccia e uno con vasca. Ogni camera tripla contiene un letto matrimoniale e uno singolo.
La felice posizione di Casabella permette di abbinare la tranquillità agreste con la possibilità di escursioni a luoghi di notevole attrattiva paesaggistica, nonché a centri di grande interesse artistico e culturale, come Siena, San Gimignano e Firenze.
Translation - French Casabella se situe au centre d’un superbe site, à côté d’un petit village à dix kilomètres de Sienne. La maison est en partie entourée de champs et de vignobles, et jouit d’une magnifique vue sur un paysage de collines, où se détache la couleur typique de la “terre de Sienne”.
La maison a conservé son ancienne façade de pierre; ce qui lui donne le caractère originale de la ferme toscane. Les hôtes peuvent jouir d’une large terrasse extérieure avec vue et d’une piscine.
Les pièces intérieures, spacieuses et confortables, sont meublées avec une sobre, mais raffinée élégance, dans le style typique de la ferme toscane, et possèdent tout le confort d’une habitation moderne.
La porte d’entrée ouvre sur une vaste salle de séjour, avec cheminée, d’où l’on accède à une spacieuse salle à manger et à la cuisine. Un escalier en colimaçon de bois conduit à un petit salon, situé dans un gracieux attique.
La maison dispose, de plus, de deux chambres triples, une simple et deux salles de bains (avec douche et baignon respectivement). Chaque chambre triple contient un lit matrimonial et un lit simple.
La précieuse position de Casabella permet de combiner la tranquillité campestre avec la possibilité d’excursions dans des sites avec paysage de grande beauté, où de profond intérêt artistique et culturel, comme Sienne, San Gimignano et Florence.
Italian to Spanish: Casabella
Source text - Italian Casabella è situata in una felice posizione ai margini di un piccolo borgo distante quindici chilometri da Siena. La casa è parzialmente circondata da campi e vigneti e gode di una magnifica vista su di un paesaggio collinare in cui spicca il tipico colore della terra di Siena.
Conserva la sua antica struttura in pietra, che le conferisce il carattere originale della casa colonica toscana. Gli ospiti possono usufruire di una spaziosa loggia esterna con vista e della piscina.
Gli interni, spaziosi e confortevoli, sono arredati con sobria, ma raffinata eleganza nello stile tipico della cascina rustica toscana e possiedono i comforts di un’abitazione moderna.
La porta d’ingresso immette in un ampio salone con caminetto, da cui si accede ad una altrettanto ampia sala da pranzo e alla cucina. Una scala a chiocciola in legno conduce ad un piccolo soggiorno situato in un grazioso attico.
La casa dispone inoltre di due camere triple, di una camera singola e di due bagni, uno con doccia e uno con vasca. Ogni camera tripla contiene un letto matrimoniale e uno singolo.
La felice posizione di Casabella permette di abbinare la tranquillità agreste con la possibilità di escursioni a luoghi di notevole attrattiva paesaggistica, nonché a centri di grande interesse artistico e culturale, come Siena, San Gimignano e Firenze.
Translation - Spanish Casabella está situada en una posición ideal al borde de un pequeño pueblo a diez kilómetros de Siena. La casa está parcialmente rodeada de campos y viñedos y goza de unas magníficas vistas a un paisaje de colinas, en donde destaca el color típico de la tierra de Siena.
Preserva su antigua estructura de piedra, que le confiere el caracter original de la casa de campo toscana. Los huéspedes pueden disfrutar de una amplia terraza exterior con vista y de la piscina.
Las habitaciones, amplias y confortables, han sido amuebladas con sobria, pero refinada elegancia en el estilo típico de la granja toscana y poseen todo el comfort de una vivienda moderna.
La puerta de entrada da acceso a un amplio salón con chimenea, por el cual se entra a un espacioso comedor y a la cocina. Una escalera de caracol de madera conduce a un pequeño cuarto de estar situado en un lindo ático.
Además la casa dispone de dos habitaciones triples, de una habitación individual y de dos cuartos de baño, uno con ducha y otro con bañera. Cada habitación triple contiene una cama matrimonial y una individual.
La posición ideal de Casabella permite combinar la tranquilidad agreste con la posibilidad de realizar excursiones a lugares de notable atracción paisajística y a centros de gran interés artístico y cultural, como Siena, San Gimignano y Florencia.
Italian to German: Casabella
Source text - Italian Casabella è situata in una felice posizione ai margini di un piccolo borgo distante quindici chilometri da Siena. La casa è parzialmente circondata da campi e vigneti e gode di una magnifica vista su di un paesaggio collinare in cui spicca il tipico colore della terra di Siena.
Conserva la sua antica struttura in pietra, che le conferisce il carattere originale della casa colonica toscana. Gli ospiti possono usufruire di una spaziosa loggia esterna con vista e della piscina.
Gli interni, spaziosi e confortevoli, sono arredati con sobria, ma raffinata eleganza nello stile tipico della cascina rustica toscana e possiedono i comforts di un’abitazione moderna.
La porta d’ingresso immette in un ampio salone con caminetto, da cui si accede ad una altrettanto ampia sala da pranzo e alla cucina. Una scala a chiocciola in legno conduce ad un piccolo soggiorno situato in un grazioso attico.
La casa dispone inoltre di due camere triple, di una camera singola e di due bagni, uno con doccia e uno con vasca. Ogni camera tripla contiene un letto matrimoniale e uno singolo.
La felice posizione di Casabella permette di abbinare la tranquillità agreste con la possibilità di escursioni a luoghi di notevole attrattiva paesaggistica, nonché a centri di grande interesse artistico e culturale, come Siena, San Gimignano e Firenze.
Translation - German Casabella hat eine herrliche Lage am Rand eines kleinen Dorfes zehn Kilometer von Siena. Das Haus bietet eine wunderbare Aussicht auf das toskanische Hügelland; es ist teilweise von Feldern und Weinbergen umgegeben.
Es hat sein altes Steingesicht bewahrt und ist behutsam restauriert worden. Die Gäste können die schöne Aussicht von der Aussenloggia ausgenießen und den Pool benutzen.
Die Innenräume sind geräumig und behaglich; sie sind im Landstil mit einfacher, aber verfeinerter Eleganz eingerichtet. Das Haus ist mit allem Komfort einer modernen Wohnung versehen (z.B.: Heizung, Waschmaschine, Geschirrspülmaschine).
Der Eingang führt in ein weitläufiges Wohnzimmer mit Kamin. Das Eßzimmer und die Küche liegen direkt daneben. Eine Holzwendeltreppe bringt die Gäste in ein kleines Dachwohnzimmer.
Im hinteren Teil des Hauses befinden sich zwei Dreibettzimmer (je ein Doppel- und ein Einzelbett), ein Einzelzimmer sowie zwei Badezimmer (eines mit Dusche, eines mit Badewanne).
Die besonders günstige Lage von Casabella bietet sowohl die Ruhe des Landes als auch die Möglichkeit von interessanten Ausflügen in einer schönen Gegend, die reich an Orten von Kultur und Kunst ist, wie Siena, San Gimignano und Florenz.
Spanish to Italian: La red Alfa Patre-Manes
Source text - Spanish La red ALFA PATRE-MANES:
La relación previa del Proyecto MANES con distintas Universidades de América
Latina, así como los contactos existentes con otros grupos de investigación sobre
manuales escolares en Portugal y Bélgica, fueron el precedente para iniciar un ambicioso
proyecto que está siendo financiado por el Programa ALFA de la Comisión Europea para
el bienio 2005-2006. El programa ALFA (América Latina Formación Académica) es un
programa de cooperación entre la Unión Europea y América Latina en el ámbito de la
enseñanza superior y de la formación, cuyas actividades son ejecutadas por redes de
instituciones de las dos regiones. Para el proyecto PATRE-MANES (Patrimonio Escolar-
Manuales Escolares) la red se constituyó con la participación de las Universidades
Nacionales de Luján y del Nordeste (Argentina), la Universidad del Atlántico (Colombia), el Centro de Investigaciones y Estudios Superiores de Antropología Social, CIESAS (México), la Universidad de Lisboa (Portugal), las Universidades Católica de Lovaina y Gante (Bélgica), y la Universidad Nacional de Educación a Distancia, UNED (España).
Todas las Universidades latinoamericanas integrantes de la red estaban asociadas previamente al proyecto MANES y como tales habían iniciado ya sus propios censos de manuales escolares.10 En la Universidad de Luján se creó, bajo la dirección del profesor Rubén Cucuzza, el proyecto HISTELEA (Historia Social de la Lectura y la
Escritura en Argentina), que pone su énfasis en los textos escolares de lectura de la
escuela primaria.11 Por su parte, en la Universidad Nacional del Nordeste la profesora Teresa Artieda lleva a cabo un proyecto acerca de los discursos escolares sobre los indígenas en la región de El Chaco, estudiando también fundamentalmente los libros de lectura, mientras que en la Universidad del Atlántico, en Colombia, el profesor Luis Alarcón Meneses dirige el proyecto “Manuales escolares, ciudadanía e identidad nacional en el Caribe colombiano”, centrado en el análisis de los textos escolares de Ciencias Sociales que circularon y fueron utilizados en las escuelas de la región desde la primera mitad del siglo XIX hasta finales de la década de 1890. Más recientemente, en el año 2003, se formó en el CIESAS de México un Seminario dedicado al estudio de los textos escolares mexicanos, en el que participan diversas Universidades de aquel país.
Las Universidades europeas integrantes de la red PATRE-MANES tenían también experiencias previas en el estudio y catalogación de manuales escolares. Las
Universidades de Gante y Lovaina habían editado en 2003 un amplio repertorio de
manuales escolares belgas publicados entre 1830 y 1880, como producto de un
proyecto de largo aliento iniciado ya en 1997, cuyos criterios de catalogación eran
bastante coincidentes con los del proyecto MANES. Por su parte Portugal, país muy
vinculado a España y a América Latina a través de distintas redes y actividades
académicas dedicadas a la Historia de la Educación, contaba con el precedente del
Proyecto EME, organizado a partir de la Universidad do Minho. Este proyecto, en el que participó en su día el Profesor Justino Magalhaes, actualmente en la Universidad de
Lisboa, posibilitó el inventario de manuales escolares de Lengua Portuguesa y Filosofía
existentes en bibliotecas de la ciudad de Braga, e impulsó algunos estudios y publicaciones sobre diversas dimensiones de los manuales escolares portugueses,
incluyendo la realización de inventarios de libros de diversas disciplinas y niveles
educativos.
El conjunto de todas estas Universidades, constituidas en una red que adoptó las
siglas PATRE-MANES, se ha planteado como objetivos la creación de una base de
datos conjunta, así como el diseño y puesta en marcha de una biblioteca virtual de
textos escolares de los seis países participantes. La base de datos se ha elaborado sobre el modelo ya existente del proyecto MANES (España y América Latina), para lo cual se ha llevado a cabo una conversión de la base de datos de manuales escolares belgas preexistente, adecuándola al modelo MANES. En el caso portugués, a principios de 2005 se dieron los primeros pasos para asesorar a un equipo dirigido en la
Universidad de Lisboa por el profesor Justino Magalhaes en el uso de la base de datos
MANES. La red tiene igualmente previsto el diseño y puesta en marcha de páginas
web, desde las que serán accesibles tanto la base de datos como la biblioteca virtual
de manuales escolares europeos y latinoamericanos.
La elaboración de una base de datos y una biblioteca virtual conjuntas supone
no sólo la resolución de una serie de cuestiones técnicas más o menos complejas, sino sobre todo el acuerdo en torno a aspectos de carácter conceptual derivados de la perspectiva comparativa que subyace al proyecto. A ellos nos referiremos con mayor
amplitud en las páginas siguientes.
La integración de las bases de datos de textos escolares:
El soporte informático de la base de datos MANES se confeccionó ateniéndose en
líneas generales a las pautas establecidas por el proyecto EMMANUELLE desarrollado en
Francia. Para ello se utilizó el programa Win/ISIS, creado por la UNESCO para la
catalogación de bibliotecas, que está extendido ampliamente en Europa y América Latina. Con el fin de facilitar el intercambio y cruce de información entre los distintos países
iberoamericanos, se dio difusión a la ficha básica de la base de datos MANES, así como a
las características del programa Win/ISIS, Dada la especialización temática que algunos
grupos de investigadores adheridos a MANES fueron dando a sus propios proyectos, no
se pretendió necesariamente la confección de un censo único y exhaustivo de los textos
escolares de cada país. Por el contrario, se empezaron a crear catálogos temáticos en
relación con los proyectos de investigación en marcha (por ejemplo, libros de lectura, libros de Historia, libros de Ciencias Naturales, libros utilizados en una determinada región o dirigidos a una determinada población, etc.), censándose tanto bibliotecas públicas como privadas, fondos de casas editoriales, etc.
La ficha de la base de datos MANES, que se pretende ahora utilizar para todos
los países integrantes de la red PATRE-MANES, no es una ficha bibliográfica
convencional. Por el contrario, se trata de una ficha bastante más compleja que incluye
una serie de campos que permiten recuperar la información en relación con distintas
cuestiones de interés para el investigador especializado en la historia de la cultura
escolar. Esto se facilita, además, porque el programa Win/ISIS ofrece la posibilidad de
hacer búsquedas de información a partir de cualquiera de los términos incluidos en los
diferentes campos de la ficha. Así, pues, como veremos más pormenorizadamente a
continuación, la ficha recoge información relativa a las características materiales, de
contenido, pedagógicas, etc. de los libros de texto, dando cuenta además de la
localización de cada uno de los libros para facilitar al investigador su consulta en las
diversas bibliotecas o colecciones censadas.
Aunque la mayoría de los campos de la base de datos MANES no ofrece ningún
problema para la catalogación de textos escolares de una variedad de países, algunos
campos muy específicos de la ficha MANES resultan especialmente problemáticos a la
hora de hacer una base de datos común y de acometer estudios comparativos en los que
tengan cabida peculiaridades de cada contexto nacional (disposiciones legislativas de distinto tipo, terminología diversa, singularidades de cada sistema escolar, etc.). A las dificultades intrínsecas de cada uno de los campos de la ficha MANES, hay que sumar la necesidad de introducir mecanismos que permitan buscar información en varios idiomas. Para ello deben establecerse vocabularios controlados, traducidos a los idiomas de los distintos países integrantes de la red, que ayuden al catalogador a encontrar para cada país los términos más adecuados para cumplimentar los campos y que le obliguen a su vez a circunscribirse a un número razonable de términos en cada uno de ellos.
Localización
Título del libro
Género
Nivel
Idioma
Materia
Edad
Sexo
Uso
Participantes
Fecha edición
Lugar de edición
Editor
N. edición
N. Volumen
Colección
N. de la colección
N. páginas
Tamaño
Material adicional
Observaciones
Algunos campos de esta ficha no presentan ninguna diferencia respecto de
cualquier ficha bibliográfica y, por tanto, pueden utilizarse para el censo de textos
escolares de distinta procedencia: título, fecha y lugar de edición, editor (o editorial),
número de edición, número del volumen (en caso de obras compuestas por varios tomos),
colección (para los casos en los que el texto escolar forme parte de una colección),
número de la colección (el número que el manual ocupa dentro de la colección), número
de páginas y tamaño. El campo relativo al autor se denomina en esta ficha “participantes”,
ya que recoge información sobre cualquier persona o institución que haya tenido alguna
relación profesional con la redacción o elaboración de cada texto escolar (autor, director, ilustrador, traductor, etc.), así como sobre su título profesional (maestro, inspector, etc.). Estos datos son relevantes para determinados enfoques de la investigación en historia del currículo. Además, es preciso advertir que cada una de las distintas ediciones de un mismo libro da lugar a la elaboración de una ficha diferente de la base de datos. El número de edición de un manual escolar es un dato muy relevante para el investigador, ya que es un indicio del uso que se dio a un texto en un determinado lapso de tiempo. Es frecuente encontrar manuales que fueron objeto de múltiples ediciones y que fueron utilizados a lo largo de muchos años por varias generaciones de escolares.
Otros campos de la ficha MANES son mucho más específicos para la catalogación
de obras escolares. Entre ellos hay algunos que tampoco ofrecen dificultades a la hora de
hacer compatibles las bases de datos de los diferentes países, tales como el idioma, el
nivel al que están destinados los libros (enseñanza primaria o secundaria14), la edad o el sexo de los usuarios, el uso que se hace de los textos (libros de consulta, libro para
ejercicios, etc.), así como los materiales adicionales que acompañan a los manuales
(mapas, diapositivas, CD-Rom, etc.). A su vez, el campo destinado a la localización de las
obras es de gran importancia tratándose de textos escolares, frecuentemente de difícil
acceso, como apuntamos más arriba. En este espacio se consignan las bibliotecas o
colecciones donde el investigador puede encontrar cada uno de los textos escolares
censados.
Un campo muy heterogéneo, en el que se consignan informaciones relevantes
sobre un texto escolar que no han podido ser recogidas en ninguno de los otros campos
de la ficha, es el campo de “Observaciones”. Se trata de un espacio abierto, en el que no
existen “vocabularios controlados” como los que se utilizan en los otros campos más
acotados de la base de datos. Este campo de observaciones está destinado a consignar si el libro tiene algún tipo de censura estatal o eclesiástica, si contiene ilustraciones (a color o blanco/negro), su estado de conservación, si incluye elementos de interés como glosarios, prólogo, apéndices, ejercicios prácticos, etc., así como cualquier otro dato que el catalogador considere interesante señalar tanto en relación al contenido como a las características formales de cada texto. Dado que el programa Win/ISIS permite la
búsqueda de información a partir de cualquier término incluido en los diferentes campos
de la ficha, los datos contenidos en el campo de observaciones se pueden recuperar
siempre mediante búsquedas sencillas.
Finalmente, la ficha MANES contiene dos campos que se presentan como
especialmente problemáticos a la hora de integrar las bases de datos y de emprender
análisis comparativos relativos a los textos escolares de los distintos países. Se trata de
los campos denominados “Género” y “Materia”. Estos campos cuentan con “vocabularios controlados” especialmente amplios, que a su vez están muy condicionados por las particularidades nacionales de cada uno de los sistemas escolares. El campo “Género” se
refiere a la gran variedad de géneros textuales a los que tradicionalmente se han adscrito los textos escolares: catecismos, enciclopedias, libros de lectura, libros de consulta, lecciones de cosas, libros graduados, centros de interés, atlas, diccionarios, etc. Por su parte, en el campo “Materia” se hace referencia a las distintas disciplinas del currículo
escolar para cuyo estudio están destinados los textos. Teniendo en cuenta las variaciones
que históricamente han sufrido los planes de estudio de la escuela primaria y secundaria a lo largo de los dos últimos siglos, las denominaciones de las materias constituyen un elenco amplísimo. Como puede deducirse fácilmente de lo dicho, la determinación tanto
de los distintos géneros textuales como de las materias, supone además una investigación histórica previa sobre la evolución del currículo escolar en los distintos países.
Las integración de las bases de datos de distintos países encuentra, pues, en estos
dos campos una importante dificultad. La creación de vocabularios controlados o elencos de géneros y materias comunes, que luego puedan ser traducidos a los distintos idiomas, obliga a simplificar las categorías y a reducir considerablemente la rica variedad de
posibilidades que podría ofrecerse para estos campos en cada uno de los contextos
nacionales particulares. Por tanto, la red PATRE-MANES ha tenido que elaborar unas
taxonomías o tesaurus que incluyen exclusivamente grandes conceptos que pueden servir para una catalogación común de los textos escolares de todos los países integrantes de la red, a sabiendas de que ello puede suponer en algunos casos una catalogación menos precisa de algunos manuales escolares. No obstante, teniendo en cuenta que existe el campo de “Observaciones” antes descrito, cualquier particularidad importante de un texto referida a su género o materia, podrá consignarse brevemente en este amplio campo.
Bibliotecas virtuales de la red PATRE-MANES:
El mundo virtual está aún en la infancia de sus posibilidades. Al igual que lo han
hecho otros medios masivos de comunicación la red mundial Internet comienza a
desarrollar un “lenguaje” propio a partir de las características y posibilidades que ofrece
esta “tecnología de la palabra”. Aquí nos interesa destacar, sobre todo, la “interacción”
o “interactividad” que distingue a la red mundial de otros media que le antecedieron,
como la televisión. Esta última ofrece –hasta el momento, al menos– una comunicación
de vía única, desde el emisor al receptor, en la que el contenido u objeto de la
comunicación es un objeto “cerrado”, terminado, que coloca al receptor,
predominantemente, en la posición de “consumidor pasivo” de un conocimiento,
información o bien cultural, limitando sus posibilidades a acciones de signo radical
acerca de la comunicación misma: puede aceptarla (o aceptarla a medias) o rechazarla,
pero no puede modificarla ni contestarla. No puede, tampoco, crear una estación
propia de transmisión, tanto por el enorme coste que ello significa como porque la
banda de frecuencias televisivas está sujeta a controles legales, administrativos y
políticos muy fuertes y restrictivos. Este medio coloca al emisor y al receptor en
posiciones prácticamente fijas e inamovibles.
Internet permite, por el contrario, una cierta actividad del receptor sobre los
contenidos, la información o bien cultural transmitido a través del contacto directo más
o menos inmediato con el autor de tales contenidos o informaciones, permite el reenvío
de tal información a otro u otros muchos receptores, duplicándola o modificándola,
haciendo una selección de la misma, alterándola de manera significativa, etc. Esto
mismo convierte al receptor en emisor, es decir, a millones de receptores en,
potencialmente, millones de emisores, haciendo que ambas posiciones sean flexibles y prácticamente intercambiables, dependiendo de la ocasión y del interés del usuario. La propia tecnología permite montar a muy bajo coste “estaciones de transmisión”
(servidores) de información o conocimiento, lo cual hace muy difícil (de hecho casi
imposible) el control estatal o policial, facilitando el intercambio más o menos horizontal de contenidos, “democratizando” el flujo total de información, dicho esto con todas las precauciones del caso y sin desconocer la enorme diferencia de recursos con que pueden contar un usuario doméstico y el representante de una gran corporación
comercial o el funcionario de una institución estatal. Pese a esta advertencia, es
evidente que la red Internet permite, facilita y promueve la interacción entre usuarios y
el intercambio de roles entre el emisor y el receptor. No sólo lo permite la tecnología
sino que en la comunidad de usuarios de la misma se ha instalado y consolidado la
disposición, la preferencia y la competencia técnica para hacerlo.
El significado preciso con que entendemos el término de “biblioteca virtual” en
nuestro proyecto no es el de poner disposición de los lectores una serie de textos o materiales escritos, sino el más complejo de “museo virtual”.15 Como es sabido, en el sentido moderno de la expresión, el museo es una institución de la Ilustración, concebida originalmente como “templo del saber”, como un espacio en el que se exhibe una colección de objetos considerados valiosos. Desde fines del siglo XIX esta concepción empezó a ser cuestionada por un movimiento de renovación museística que propuso reemplazar el carácter elitista del museo-templo por la función pedagógica y la formación cultural. Es en este periodo cuando se reafirmará la
tendencia a considerar los museos como centros de formación y trasmisión de la
cultura profana, cotidiana, popular, y que contribuirán a la desacralización de la
institución museística. Avanzado el siglo XX, expresiones renovadoras de la
museología se manifestaron nuevamente durante los años setenta, enfatizando el rol
social del museo.
Podemos ver una expresión de estas tendencias renovadoras en la sucesivas
redefiniciones del concepto de museo que la Asamblea General del ICOM (International
Council of Museums) ha venido adoptando en las últimas décadas. La definición de
1947 decía: "El ICOM reconoce como museo a toda institución permanente, que conserva y expone colecciones de objetos de carácter cultural o científico, para fines de
estudio, educación y deleite".
En tanto que en esta definición la naturaleza del museo está dada por la acción
de "conservar y exponer" objetos, la adoptada en 1974 hace referencia a un conjunto de prácticas sociales mucho más amplias relacionadas con la totalidad de la actividad humana. En los estatutos de este último año se decía que: “El museo es una institución permanente, sin finalidad lucrativa, al servicio de la sociedad y su desarrollo, abierto al público, que adquiere, conserva, investiga, comunica y exhibe para fines de estudio, educación y de deleite, testimonios materiales del hombre y su entorno”.
En la actualidad, continuando con la acomodación de esta vieja institución a las
transformaciones sociales y culturales, el ICOM añade a la definición anterior algunas
especificaciones, incluyendo expresamente dentro de las instituciones museísticas a los
museos virtuales, al considerar como museo los“... centros culturales y otras
instituciones que facilitan la preservación, la transmisión y la administración de recursos
patrimoniales tangibles o intangibles, ya sea un patrimonio material o una actividad creativa digital.
El desarrollo de la función educativa del museo será una de las notas
características del movimiento de renovación de las últimas décadas. Este movimiento
reconocido como "nuevo museísmo", toma como base una serie de parámetros que lo
distinguen e, incluso, lo contraponen, al museo tradicional, de corte ilustrado y
positivista, en tanto que implica: "... un cambio en el propio concepto de museo, que se resume en el paso del museo 'conservatorio' de un patrimonio, al museo dinámico, centro de información, documentación y producción de cultura y ocio, lugar donde se producen diversas actividades paralelas, y en el que la existencia de una colección permanente es una más entre las múltiples ofertas y funciones.
Algunas de las notas características de este movimiento serían:
a) La democracia cultural: Ninguna cultura dominante debe ser ensalzada en
detrimento de la variedad de culturas existentes o que existieron en el territorio
nacional; hay que preservar, valorar, utilizar y difundir la propia cultura de cada grupo.
b) Un nuevo paradigma museístico que se podría enunciar como de la monodisciplinariedad del museo tradicional a la multidisciplinariedad, del público a la
comunidad y del edificio al territorio.
c) La concientización, la reflexión y la actitud crítica de la comunidad respecto de
la existencia y valor de su propia cultura
d) Un sistema abierto e interactivo en el que las operaciones lineales de
coleccionar, preservar y exhibir se transforman en una oferta de actividades a
desarrollar, de elementos a descubrir y a establecer relaciones entre patrimonio,
contexto, entorno y personas.
De este modo la colección de objetos deja de ser el sentido fundamental del
museo desplazándose éste a la existencia de un espacio de comunicación y diálogo
entre sujetos, objetos y experiencias. "... se han planteado alternativas al concepto e
museo como mero conservador y expositor de unos fondos invalorables, esto es, como
cofre del tesoro, en favor del espacio museístico como , inmateriales o temporales. El museo es un , en que el nexo entre emisor-receptor, entre público y museo, está protagonizado por la síntesis de lo material y lo inmaterial".
Este conjunto de transformaciones en la concepción del museo queremos
ponerlas en relación con los cambios sociales y culturales propiciados por la tecnología
de la comunicación y la consolidación de la red mundial Internet y, fundamentalmente,
con la aparición de "museos virtuales" en los que ya no existe edificio, ni sala de
exposiciones, ni una colección material de objetos, ni necesidad de desplazamiento
físico. La relación del visitante con un determinado patrimonio cultural se establece en ellos sólo a través de la pantalla de un ordenador, desde la intimidad de su casa, de
manera solitaria, anónima y marcadamente individual.
Planteadas estas cuestiones preliminares, el objeto de nuestras preocupaciones
puede ser expresado de la siguiente manera: ¿Cómo diseñar una biblioteca virtual de
manuales escolares europeos y latinoamericanos con finalidad comparativa?
Podemos establecer un modelo ideal basado en un software de base de datos
relacional en el que cada página o imagen de manual escolar pudiera ser buscado por
diversas “entradas” y que permitiera configurar búsquedas de acuerdo a cada
necesidad o interés. En primer lugar, obviamente, se podría entrar por autor, título,
país, período histórico, disciplina escolar, etc. Para poder responder a la mayor
cantidad de búsquedas posibles cada página (o imagen) de cada manual escolar
debería estar catalogada con uno o varios descriptores según su contenido (además de
los ya citados, por ejemplo, “símbolos nacionales”, “infancia”, “juegos”, “escuela”,
“patria”, “oficios”, “familia”, etc., etc.). Una complicación adicional estaría dada por los
diferentes idiomas en los que cada página/imagen debería ser incluida en cada
descriptor y la propia lista de descriptores debería ser realizada en varios idiomas
(castellano, portugués y francés, por lo menos, dada la composición de la Red PATREMANES).
Este “modelo ideal” obliga a una gran complejidad en la “arquitectura” de la
biblioteca virtual, complejidad tanto en el propio software como en el diseño del sitio
web. Implica además una intenso trabajo de digitalización y de catalogación. Para este
último caso la unidad de catalogación no sería ya cada obra sino cada imagen
digitalizada (incluyendo los textos). Cada una de ellas (texto e imágenes propiamente
dichas) debería incluir uno o varios descriptores. Este modelo exige grandes recursos económicos permanentes para la contratación de profesionales especializados
(informáticos y documentalistas), tanto para el diseño inicial como para el
mantenimiento del sitio web.
Un ejemplo de sitio web de estas características es Pictura Paedagogica
Online (http://www.bbf.dipf.de/VirtuellesBildarchiv/), donde se exhiben ilustraciones de
interés histórico-pedagógico contenidas en libros, revistas y tarjetas postales. En su
primera fase (concluida en 2001), se han reunido imágenes provenientes de tres
colecciones:
I. Aproximadamente 5000 imágenes contenidas en libros antiguos
(editados entre 1485 y 1830, y muchos de ellos escasamente
consultados) localizados en la Bibliothek für Bildungsgeschichtliche
Forschung de Berlín
II. El fondo del archivo de imágenes dirigido desde 1982 por el
Profesor Rudolf W. Keck en la Universidad de Hildesheim
(Alemania), que contiene imágenes desde la Edad Media hasta
aproximadamente 1850, originarias de la Herzog-August Bibliothek
de Wolfenbüttel, y de las Bibliotecas Universitarias de Göttingen y
Helmstedt.
III. Una selección de la colección particular de tarjetas postales del
Profesor Otto Mai, de Hildesheim. Se seleccionaron aquellas
postales de interés para la historia de las mentalidades, originales
del período 1870-1933.
Estas imágenes se han organizado en una gran base de datos que está a su vez
conectada con el catálogo general de la Bibliothek für Bildungsgeschichtliche
Forschung de Berlín, de manera que se posibilita la búsqueda simultánea de imágenes y de bibliografía relacionada temáticamente con ellas. Por ejemplo, si un usuario busca imágenes relacionadas con el tema “castigo“, la opción “Katalog“ le permite encontrar bibliografía sobre ese tema en el catálogo general de la mencionada biblioteca. Ello significa que para la indización de las imágenes se han utilizado los mismos criterios
que utiliza la biblioteca para la catalogación de sus fondos bibliográficos.
En esta extensa exposición de imágenes se pueden hacer búsquedas de dos
tipos (búsqueda normal y búsqueda avanzada), a partir de cuatro grandes bloques:
IV. por imágenes, indicando el tema buscado y, si se quiere, limitando
el período histórico que interese.
V. por fuentes (libros, tipos de libros o revistas de donde se han
extraído las imágenes)
VI. por períodos históricos
VII. por personas (personas representadas en las imágenes, autores
de las obras de donde se han extraído las ilustraciones, o autores
de las ilustraciones).
Sin entrar en detalles sobre la compleja red de búsquedas que se pueden hacer
en esta exposición virtual de imágenes, queremos solamente mencionar algunos
ejemplos que muestran la riqueza de posibles vínculos y enlaces entre imágenes. Así,
por ejemplo, una vez que se accede a una determinada ilustración de un libro y a sus
datos bibliográficos y técnicos, son posibles, entre otras, las siguientes opciones:
VIII. Ver todas las imágenes contenidas en la misma obra.
IX. Ver todas las imágenes del mismo ilustrador.
X. En el caso de que exista, se puede leer en la obra original de la
que se ha extraído la imagen, la explicación que la propia fuente
ofrece sobre esa imagen.
XI. En su caso, se pueden ver también todas las imágenes en las que
se represente el mismo lugar geográfico o la misma persona.
XII. Ver todas las imágenes relativas a la misma época.
XIII. Buscar todas las imágenes que coincidan con sus descriptores.
Esta opción es especialmente rica, ya que cada imagen se ha clasificado de acuerdo a una cantidad muy considerable de descriptores (algunas imágenes tienen más de diez descriptores diferentes, que aluden a los más pequeños detalles de la imagen).
Este “modelo ideal” es, para la Red PATRE-MANES, imposible de construir por
el momento. La Red no cuenta con recursos económicos, ni informáticos, ni con
disponibilidad de personal especializado como para realizar un sitio web de tanta
complejidad y ambición totalizadora. Puede plantearse como objetivo ideal a alcanzar si
se contara en el futuro con los medios necesarios. Mientras tanto debemos realizar un sitio web que, persiguiendo los objetivos básicos de un “museo virtual” cumpla con los
compromisos asumidos con el Programa ALFA de la Unión Europea, atienda las
necesidad de investigadores y docentes de historia de la educación, sirva para la
formación de maestros y profesores y satisfaga la demanda cultural de un público
interesado en temas histórico-educativos, con los limitados recursos tecnológicos y
humanos con que contamos hasta el momento.
La Red PATRE-MANES no parte de cero. El Centro de Investigación MANES de
la UNED viene desarrollando una Biblioteca Virtual de manuales escolares españoles
de los siglos XIX y XX desde el año 2002. El criterio principal con que se organizó dicha
Biblioteca Virtual fue ofrecer a investigadores y público interesado un panorama de la
producción editorial de textos escolares utilizados en las escuelas españolas
organizado por disciplinas escolares y, dentro de ellas, por períodos históricos. Al
momento presente se encuentran en esta Biblioteca Virtual alrededor de 150 manuales
escolares de diversas disciplinas. De cada uno se muestran alrededor de 15 o 20
páginas, en la mayor parte de los casos, salvo algunos otros en que se ha colocado el
libro completo. Con ello se ha querido ofrecer una muestra significativa de los
contenidos de cada manual escolar (texto e iconografía) sin violar los derechos de
propiedad intelectual que rigen aún sobre muchos de ellos, considerando que la
legislación española protege los derechos de autor durante 70 años después del
fallecimiento del mismo.
Sin embargo este criterio no nos parece el mejor para organizar las demás
bibliotecas virtuales de los integrantes de la Red PATRE-MANES en el momento actual.
Considerando que cada uno de los grupos integrantes de la Red está desarrollando
investigaciones sobre temas específicos en los manuales escolares de su propio país
nos parece más apropiado, repetimos, tomando en consideración los recursos
económicos disponibles, por una parte, y el tiempo y las personas que cada grupo
puede destinar a la digitalización y montado de páginas web, por otra, que cada uno de
los equipos aporte los manuales digitalizados sobre los que está efectivamente
trabajando en su propio tema de investigación, a saber, por ejemplo, la historia de la lectura y escritura, la representación de los pueblos originarios, la cultura política y la
identidad nacional, etc.
La posibilidad de hacer “bibliotecas virtuales temáticas” por país o por equipo
investigador es más fácil de llevar a la práctica en las actuales condiciones de limitación de recursos, medios y personal especializado; llevaría menos tiempo y trabajo de realización; cada grupo está mucho más familiarizado con el tipo particular de manuales con los que está trabajando; es también factible que estén más accesibles para su reproducción digital, etc. Aunque se adoptase este criterio quedarían, sin embargo, otras cuestiones importantes por resolver. En primer lugar una cuestión siempre problemática en el trabajo del historiador y particularmente conflictiva si se busca facilitar la labor comparativa (presente o futura) de los investigadores: la periodización. Se nos presentan inmediatamente varias preguntas ¿Se puede hacer una periodización histórica común para Europa y América Latina? Si esto no fuera posible ¿se pueden hacer dos periodizaciones comunes, una para Europa y otra para América Latina? ¿Es mejor que cada país haga su propia periodización? Aún en este último caso, hay otras dificultades a que responder. Si adoptamos los criterios de realización de bibliotecas “temáticas” virtuales y periodización para cada país, queda aún pendiente cada periodización en concreto. La periodización de cada país debe ser común para todos los grupos de ese país, como es el caso de Argentina, donde hay dos grupos de investigadores. La periodización más habitual y tradicional es la periodización política (o socio-política) pero ¿esos diferentes períodos políticos tienen un reflejo en los manuales escolares? ¿Se traducen los cambios políticos en cambios paralelos en el
diseño, en los contenidos, en el formato, en la iconografía, en las orientaciones
didácticas de los textos escolares? De poco nos serviría hacer una prolija periodización
política si después nos encontramos con que los manuales de diferentes y aún
distantes períodos permanecen más o menos invariables, como sabemos que ocurre.
¿Debemos buscar criterios para la periodización en elementos intrínsecos de los
propios manuales escolares? ¿Quizás debamos buscarlos en el campo más amplio de la cultura escolar, de las corrientes pedagógicas o de las trasformaciones en el mundo editorial? Si fueran estos últimos los parámetros adoptados, quizás deberíamos volver a formular las primeras preguntas de un modo nuevo ¿Permite la variación interna y los cambios/permanencias de los elementos propios de los manuales escolares (códigos
textuales, iconográficos y semánticos) formular una periodización común para Europa y América Latina o dos periodizaciones, una para Europa y otra para América Latina?
Establecer una periodización común (o más o menos común) facilitaría la labor
comparativa aún cuando, en principio, se hicieran “biliotecas temáticas virtuales” sobre
cuestiones diferentes en cada país. Sabríamos, en principio, qué diferentes temáticas tratan los manuales escolares (y, por lo tanto, el currículum escolar oficial) de cada país en un mismo momento histórico. En segundo lugar, como el propósito de futuro de esta Red y del Centro de Investigación MANES es continuar incorporando contenidos en ellas, podríamos, más adelante, contar con exposiciones sobre los mismos temas en
diferentes países. En tercer lugar, porque podríamos contrastar también la evolución de
un mismo tema en un mismo país en diferentes períodos o un mismo tema en
diferentes países en uno o en diferentes períodos.
Hay también otras cuestiones a tener en cuenta. ¿Cómo trasladamos estos
criterios metodológicos sobre comparación, periodización y contenidos temáticos a la
“arquitectura” de las páginas web de las “bibliotecas virtuales”? Es decir, ¿cómo
organizamos las “entradas” o accesos de manera que permitan una “navegación” clara,
fácil y más o menos intuitiva de acuerdo a los propósitos o intereses de los visitantes?
La realización material de cada una de las “bibliotecas virtuales” quedará a cargo
de cada grupo de investigadores, aunque debe haber una coordinación general que de
a las mismas una cierta coherencia y homogeneidad de formato visual y textual. Cada grupo debería nombrar una persona responsable de la digitalización y de la realización de la web y, entre todos, elegir un coordinador general.
Finalmente, aunque sea una cuestión menor, hay que decidir el “alojamiento” de
las bibliotecas virtuales en un mismo o en diferentes servidores web. El hecho de que
todas estén alojadas en un mismo servidor o cada una en un servidor propio con
enlaces recíprocos presenta, en ambos casos, ventajas y desventajas. La centralización permite una mayor homogeneidad visual y organizativa, y facilita la navegación a los visitantes pero, quizás, haga más lento o dificulte el envío de los contenidos digitalizados por cada grupo al coordinador general para que éste los aloje
en el servidor, creando quizás también un “cuello de botella” al tener el coordinador que asumir una gran cantidad de trabajo proveniente de diferentes grupos. La
descentralización, obviamente, evitaría este último aspecto al cargar cada grupo los
contenidos propios ya elaborados, pero los enlaces recíprocos entre diferentes
servidores harían más lenta y dificultosa la navegación a los visitantes, disminuiría la
homogeneidad visual y textual de las páginas web y la consiguiente “imagen de trabajo
de grupo y de proyecto”.
No tenemos en el momento presente respuestas definitivas ni taxativas a estas
preguntas sino que, más bien, consideramos que la formulación explícita de las mismas
constituye el primer paso de un programa de trabajo a realizar entre el conjunto de
integrantes de la Red PATRE-MANES. Como tal las dejamos aquí planteadas
esperando resolverlas en futuros encuentros de trabajo.
Translation - Italian La rete ALFA PATRE-MANES:
Il precedente rapporto del Progetto MANES con diverse Università dell’America Latina, così come i contatti esistenti con altri gruppi di ricerca sui manuali scolastici in Portogallo ed in Belgio, hanno costituito un antecedente per l’inizio di un ambizioso progetto finanziato dal Programma ALFA della Commissione Europea per il biennio 2005-2006. Il programma ALFA (América Latina Formación Académica) è un programma di cooperazione tra l’Unione Europea e l’America Latina nel campo dell’insegnamento superiore e della formazione, le cui attività si svolgono tramite reti tra le istituzioni delle due aree geografiche.
Per il progetto PATRE-MANES (Patrimonio Scolastico - Manuali Scolastici) la rete si è formata con la partecipazione delle Università Nazionali di Luján e del Nordeste (Argentina), l’Università dell’Atlántico (Colombia), il Centro di Ricerca e Studi Superiori di Antropologia Sociale CIESAS (Messico), l’Università di Lisbona (Portogallo), le Università Cattolica di Lovanio e di Gand (Belgio) e l’Università Nazionale di Insegnamento a Distanza, UNED (Spagna).
Tutte le Università latinoamericane che fanno parte di tale rete erano precedentemente associate al progetto MANES e come tali avevano iniziato dei propri censimenti di manuali scolastici. Presso l’Università di Luján si era creato, sotto la direzione del professor Rubén Cucuzza, il progetto HISTELEA (Historia Social de la Lectura y la Escritura en Argentina), che pone l’accento sui testi scolastici di lettura della scuola elementare. Da parte sua la professoressa Teresa Artieda, dell’Università Nazionale del Nordeste, portava a compimento un progetto riguardante le dissertazioni scolastiche sugli indigeni della regione di El Chaco, studiando essenzialmente i libri di lettura, mentre all’Università dell’Atlántico, in Colombia, il professor Luis Alarcón Meneses dirigeva il progetto “Manuali scolastici, cittadinanza e identità nazionale nei Caraibi colombiani”, basato sull’analisi dei testi scolastici di Scienze Sociali che sono circolati e sono stati utilizzati nelle scuole della regione a partire dalla prima metà del diciannovesimo secolo sino alla fine della decade 1890. Più di recente, nell’anno 2003, si è costituito nel CIESAS del Messico un Seminario dedicato allo studio dei testi scolastici messicani, al quale partecipano diverse Università di quel paese.
Pure le Università europee che sono parti integranti della rete PATRE-MANES si sono avvalse di precedenti esperienze sullo studio e la catalogazione di manuali scolastici. Le Università di Gand e Lovanio, nel 2003, avevano riprodotto un ampio repertorio di manuali scolastici belgi, che a loro volta erano stati pubblicati tra il 1830 ed il 1880, come risultato di un progetto su vasta scala iniziato nel 1997, i cui criteri di catalogazione coincidevano abbastanza con quelli del progetto MANES. Da parte sua il Portogallo, un paese caratterizzato da vincoli molto stretti sia con la Spagna che con l’America Latina, attraverso varie organizzazioni e attività accademiche dedicate alla Storia dell’Insegnamento, si era avvalso di un antecedente costituito dal Progetto EME, messo a punto dall’Università del Minho. Tale progetto, al quale aveva partecipato a suo tempo il Professor Justino Magalhaes, attualmente presso l’Università di Lisbona, ha reso possibile l’inventario di manuali scolastici di Lingua Portoghese e Filosofia presenti in biblioteche della città di Braga, e ha dato impulso a vari studi e pubblicazioni sui diversi tipi di manuali scolastici portoghesi, tra cui la realizzazione di inventari di libri di varie discipline e diversi livelli di istruzione.
L’insieme di queste Università, costituitesi in una rete che ha adottato le sigle PATRE-MANES, si è prefissata come obiettivo la creazione di una banca dati congiunta, così come il progetto e l’avvio di una biblioteca virtuale di testi scolastici dei sei paesi partecipanti. La banca dati è stata elaborata secondo il modello preesistente del progetto MANES (Spagna e America Latina), per il quale è stata effettuata una conversione della banca dati di manuali scolastici belgi preesistenti, adeguandola al modello MANES. Nel caso portoghese, all’inizio del 2005 furono fatti i primi passi per dare avvio ad un gruppo di lavoro diretto dal professor Justino Magalhaes presso l’Università di Lisbona, riguardo all’uso della banca dati MANES, Tale rete prevede anche il progetto e la realizzazione di siti web, attraverso i quali saranno accessibili sia la banca dati, sia la biblioteca virtuale di manuali scolastici europei e latinoamericani.
L’elaborazione di una banca dati e di una biblioteca virtuale congiunti presuppone non soltanto la soluzione di una serie di problemi tecnici più o meno complessi, bensì soprattutto l’accordo riguardo ad aspetti di carattere concettuale derivati dalla prospettiva comparativa che si cela dietro al progetto. Tali aspetti saranno trattati con maggiore ampiezza nelle pagine successive.
L’integrazione della banca dati di testi scolastici:
Il supporto informatico della banca dati MANES è stato elaborato attenendosi, in linea di massima, ai modelli stabiliti dal progetto EMMANUELLE, sviluppatosi in Francia. Per quest’ultimo è stato utilizzato il programma Win/Sis, realizzato dall’UNESCO per la catalogazione di biblioteche, molto diffuso in Europa ed in America Latina. Con l’obiettivo di facilitare lo scambio ed il crocevia di informazioni tra i vari paesi iberoamericani, sono state diffuse sia la scheda di base della banca dati MANES, sia le caratteristiche del programma Win/Sis. Data la specializzazione tematica che alcuni gruppi di ricerca aderenti a MANES avevano attribuito ai propri progetti, non si è pretesa necessariamente l’elaborazione di un censimento unico ed esaustivo dei testi scolastici di ciascun paese. Al contrario, è stata iniziata la realizzazione di cataloghi tematici in rapporto ai progetti di ricerca avviati (ad esempio, libri di lettura, libri di storia, libri di scienze naturali, libri utilizzati in una determinata regione o rivolti ad una determinata popolazione, ecc.), facendo censimenti di biblioteche pubbliche e private, raccolte di case editrici, ecc.
La scheda della banca dati MANES, che adesso si intende utilizzare in tutti i paesi appartenenti alla rete PATRE-MANES, non è una scheda bibliografica convenzionale. Si tratta invece di una scheda alquanto più complessa, la quale comprende una serie di campi che permettono di recuperare le informazioni in rapporto a vari argomenti di interesse per il ricercatore specializzato nella storia della cultura scolastica. Tutto questo è facilitato dal fatto che il programma Win/Sis offre la possibilità di effettuare una ricerca di informazioni a partire da qualsiasi termine inserito nei diversi campi della scheda. Pertanto, come vedremo più dettagliatamente in seguito, la scheda raccoglie l’informazione relativa alle caratteristiche materiali, di contenuto, pedagogiche, ecc. dei libri di testo, tenendo conto inoltre della collocazione di ciascun libro per facilitare al ricercatore la consultazione di diverse biblioteche o raccolte censite.
Sebbene la maggior parte dei campi della banca dati MANES non comporti alcun problema per la catalogazione dei testi scolastici dei vari paesi, alcuni campi molto specifici della scheda MANES risultano particolarmente problematici quando si tratta di elaborare una banca dati comune e di intraprendere studi comparativi che tengano conto delle peculiarità di ciascun contesto nazionale (disposizioni legislative di vario tipo, diversa terminologia, originalità dei vari sistemi scolastici, ecc.). Alle difficoltà intrinseche di ciascun campo della scheda MANES si deve aggiungere la necessità di introdurre meccanismi che permettano di ricercare le informazioni in varie lingue. A tale scopo devono essere stabiliti dei lessici controllati, tradotti nelle lingue dei diversi paesi aderenti alla rete, che aiutino il catalogatore a trovare per ciascun paese i termini più adeguati per espletare i vari campi e che lo inducano, a sua volta, a limitarsi ad un numero ragionevole di termini in ciascuno di essi.
Collocazione
Titolo del libro
Genere
Livello
Lingua
Materia
Età
Sesso
Utilizzo
Partecipanti
Data di edizione
Luogo di edizione
Editore
N. edizione
N. Volume
Raccolta
N. della raccolta
N. pagine
Dimensioni
Materiale supplementare
Osservazioni
Alcuni campi di questa scheda non presentano differenze rispetto a qualsiasi altra scheda bibliografica, pertanto possono essere utilizzati per la rilevazione di testi scolastici di diversa provenienza: titolo, data e luogo di edizione, editore (o casa editrice), numero di edizione, numero del volume (in caso di opere composte di vari volumi), raccolta (nel caso in cui il testo scolastico forma parte di una raccolta), numero della raccolta (il numero che il manuale occupa all’interno della raccolta), numero di pagine e dimensioni. Il campo relativo all’autore su questa scheda è denominato “partecipanti”, poiché raccoglie informazioni su ogni persona o istituzione che abbiano avuto rapporti professionali con la redazione o l’elaborazione di un testo scolastico (autore, direttore, illustratore, traduttore, ecc.), oltre che sulle figure professionali (maestro, ispettore, ecc.). Questi dati si rivelano significativi per determinati approcci della ricerca in storia del curricolo. Inoltre è necessario notare come ciascuna delle varie edizioni di uno stesso libro dia luogo all’elaborazione di una scheda diversa della banca dati. Il numero di edizione di un manuale scolastico costituisce un dato assai rilevante per il ricercatore, poiché indica l’uso che è stato fatto di un testo in un determinato lasso di tempo. Si trovano frequentemente dei manuali che sono stati oggetto di molteplici edizioni e che sono stati utilizzati nel corso di molti anni da varie generazioni di alunni.
Altri campi della scheda MANES sono molto più specifici per la catalogazione di opere scolastiche. Tra questi ce ne sono alcuni che non presentano particolari difficoltà quando si tratta di rendere compatibile la banca dati dei diversi paesi, come la lingua, il livello a cui sono destinati tali libri (insegnamento elementare o secondario), l’età o il sesso degli utenti, l’uso che si fa di tali testi (libri di consultazione, di esercizi, ecc.), oltre che i materiali supplementari che accompagnano i manuali (mappe, diapositive, CD-Rom, ecc.). A sua volta il campo destinato alla collocazione delle opere è di notevole importanza, trattandosi di testi scolastici, spesso di difficile accesso, come abbiamo fatto presente in precedenza. In tale spazio vengono segnalate le biblioteche o le raccolte in cui il ricercatore può trovare i testi scolastici censiti.
Un campo molto eterogeneo, in cui sono riportate informazioni rilevanti su un testo scolastico che non si siano potute raccogliere in nessuno degli altri campi della scheda, è quello delle “Osservazioni”. Si tratta di uno spazio aperto, in cui non esistono “lessici controllati” come quelli utilizzati negli altri campi più delimitati della banca dati. Tale campo di osservazioni ha lo scopo di segnalare se il libro è sottoposto a qualche tipo di censura statale o ecclesiastica, se contiene illustrazioni (a colori o in bianco e nero), il suo stato di conservazione, se include elementi di interesse come glossari, prologhi, appendici, esercizi pratici ecc., oltre che qualsiasi altro dato che possa risultare interessante da segnalare per il catalogatore, in rapporto al contenuto ed alle caratteristiche formali di un determinato testo. Poiché il programma Win/SIS permette la ricerca di informazioni a partire da qualsiasi termine inserito nei diversi campi della scheda, si può sempre accedere ai dati contenuti nel campo delle osservazioni tramite delle semplici ricerche.
Infine la scheda MANES contiene due campi particolarmente problematici quando si tratta di integrare la banca dati e di intraprendere analisi comparative relative ai testi scolastici dei vari paesi. Sono i campi denominati “Genere” e “Materia”. Tali campi si avvalgono di “lessici controllati” particolarmente ampi, che a loro volta sono molto condizionati dalle particolarità nazionali di ciascun sistema scolastico. Il campo “Genere” si riferisce alla grande varietà di generi testuali a cui tradizionalmente fanno riferimento i testi scolastici: catechismo, enciclopedie, libri di lettura, libri di consultazione, manuali pratici, libri suddivisi per gradi, centri d’interesse, atlanti, dizionari, ecc. D’altro canto nel campo “Materia” ci si riferisce alle diverse discipline del curricolo scolastico, al cui studio sono destinati i testi. Tenuto conto dei cambiamenti che storicamente hanno subito i programmi scolastici della scuola elementare e secondaria nel corso degli ultimi due secoli, la denominazione delle materie costituisce un lunghissimo elenco. Da questo si può facilmente dedurre come la determinazione dei diversi generi testuali e delle materie presupponga altresì una previa ricerca storica sull’evoluzione del curricolo scolastico nei diversi paesi.
L’integrazione della banca dati dei diversi paesi incontra quindi una notevole difficoltà in questi due campi. La realizzazione di lessici controllati o elenchi di generi e di materie comuni, che in seguito possono essere tradotte nelle varie lingue, impone una semplificazione delle categorie ed una considerevole riduzione della grande varietà che potrebbe risultare per ciascuno di questi due campi nei vari contesti nazionali specifici. A tale riguardo la rete PATRES-MANES ha dovuto elaborare una tassonomia o tesaurus che include esclusivamente nozioni di ampio uso, le quali possono risultare utili per una catalogazione comune dei testi scolastici di tutti i paesi appartenenti alla rete, considerando che questo potrebbe comportare, in alcuni casi, una catalogazione meno precisa di alcuni manuali scolastici. Tuttavia, tenuto conto dell’esistenza del campo “Osservazioni” precedentemente descritto, qualsiasi peculiarità rilevante di un testo con riferimento al proprio genere o materia, potrà essere brevemente riportata in tale ampio campo.
Biblioteche virtuali della rete PATRE-MANES:
Il mondo virtuale è ancora agli albori delle proprie possibilità. Come è già stato fatto da altri mezzi di comunicazione di massa, la rete globale Internet comincia a sviluppare un “linguaggio” proprio partendo dalle caratteristiche e dalle opportunità che offre questa “tecnologia della parola”. Ci interessa soprattutto mettere in risalto l’”interattività” che distingue la rete globale da altri media precedenti, come la televisione. Quest’ultima ha offerto, almeno sino ad oggi, una comunicazione a senso unico dall’emittente verso il ricevente, in cui il contenuto o l’oggetto della comunicazione è un oggetto “chiuso”, finito, che normalmente colloca il ricevente nella posizione di “consumatore passivo” di una conoscenza, informazione o evento culturale, limitando le proprie possibilità ad azioni di tipo radicale nei confronti della comunicazione stessa: può accettarla (o accettarla a metà) o rifiutarla, tuttavia non può né modificarla, né replicare. Non può neanche crearsi una propria stazione di trasmissione, sia per gli enormi costi che questo comporterebbe, sia perché la banda delle frequenze televisive è soggetta a controlli legali, amministrativi e politici molto forti e restrittivi. Questo mezzo pone l’emittente ed il ricevente su posizioni praticamente rigide ed inamovibili.
Al contrario Internet permette una certa attività del ricevente sui contenuti, sull’informazione o sull’evento culturale trasmesso tramite il contatto diretto più o meno immediato con l’autore di tali contenuti o informazioni, permette inoltre il rinvio di un’informazione ad un altro o a molti altri riceventi, duplicandola o modificandola, facendo una selezione della stessa, alterandola in maniera significativa, ecc. Tutto questo trasforma il ricevente in emittente, vale a dire milioni di riceventi in milioni di potenziali emittenti, rendendo entrambe le posizioni flessibili e praticamente intercambiabili, a seconda dell’occasione e dell’interesse dell’utente. La tecnologia stessa permette di installare a costi molto bassi delle “stazioni di trasmissione” (servers) di informazioni o conoscenze, ciò che rende assai difficile (di fatto quasi impossibile) il controllo statale e poliziesco, facilitando lo scambio più o meno orizzontale di contenuti, “democratizzando” il flusso totale di informazioni. Questo va detto ovviamente con tutte le precauzioni del caso e senza ignorare l’enorme differenza di risorse esistente tra un utente privato ed il rappresentante di una grande associazione commerciale o il funzionario di un’istituzione statale. Nonostante tale precisazione, risulta evidente come la rete Internet consenta, faciliti e promuova l’interazione tra i vari utenti e lo scambio di ruoli tra l’emittente ed il ricevente. Non solo lo permette la tecnologia, ma nella comunità di utenti della stessa si sono stabilite e consolidate la predisposizione, la predilezione e la competenza tecnica per farlo.
Il significato preciso che attribuiamo al termine “biblioteca virtuale” nel nostro progetto non consiste tanto nel mettere a disposizione dei lettori una serie di testi o materiali scritti, bensì un più complesso “museo virtuale”. Come è risaputo, nel significato moderno dell’espressione, il museo è un’istituzione illuministica, concepita originalmente come “tempio del sapere”, come uno spazio in cui viene esibita una raccolta di oggetti considerati pregiati. A partire dalla fine del diciannovesimo secolo tale concezione cominciò ad essere messa in discussione da un movimento di rinnovamento museale che si ripropose di sostituire il carattere elitario del museo-tempio con la sua funzione pedagogica e la formazione culturale. E’ in questo periodo che si riafferma la tendenza a considerare i musei come centri di formazione e di trasmissione della cultura laica, quotidiana, popolare, una tendenza che contribuirà alla dissacrazione dell’istituzione museale. Con il procedere del ventesimo secolo, espressioni rinnovatrici della museologia si manifestarono nuovamente durante gli anni Settanta, ponendo in risalto il ruolo sociale del museo stesso.
Possiamo ritrovare un’espressione di tali tendenze innovatrici nelle successive ridefinizioni del concetto di museo che l’Assemblea Generale dell’ICOM (International Council of Museums) è andata adottando negli ultimi decenni. La definizione del 1947 affermava: “L’ICOM riconosce come museo qualsiasi istituzione permanente, che conserva ed espone collezioni di oggetti di carattere culturale o scientifico con finalità di studio, educative e per diletto”.
Mentre in questa definizione la natura del museo si esprime nell’azione di “conservare ed esporre” oggetti, quella adottata nel 1974 fa riferimento ad un insieme di pratiche sociali di portata molto più ampia, in rapporto con l’attività umana nella sua complessità. Nello statuto di questo anno si afferma che: “Il museo è un’istituzione permanente, senza fini di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperto al pubblico, che acquisisce, conserva, ricerca, comunica ed esibisce per finalità di studio, educative e per diletto, testimonianze materiali dell’uomo e del suo ambiente”.
Ai giorni nostri, essendo continuato l’adeguamento di questa antica istituzione alle trasformazioni sociali e culturali in atto, l’ICOM aggiunge alla definizione precedente alcune precisazioni, includendo espressamente all’interno delle istituzioni museali i musei virtuali, e considerando come musei i “… centri culturali ed altre istituzioni che favoriscono la conservazione, il trasferimento e l’amministrazione di risorse patrimoniali tangibili o non tangibili, si tratti di un patrimonio materiale o di un’attività creativa digitale”.
Lo sviluppo della funzione istruttiva del museo costituisce una nota caratteristica del movimento di rinnovamento degli ultimi decenni. Tale movimento, conosciuto come “nuovo museismo” ha alla base una serie di parametri che lo distinguono, e incluso lo contrappongono, al concetto di museo tradizionale, di taglio illuministico e positivista, in quanto implica: “… un cambiamento del concetto stesso di museo, che si riassume nel passaggio dal museo inteso come ‘conservazione’ di un patrimonio, al museo dinamico, centro di informazioni, documentazione e produzione di cultura e tempo libero, un luogo in cui si svolgono varie attività parallele, nel quale la presenza di una raccolta permanente è solo una delle tante mostre e funzioni”.
Alcuni tratti caratteristici di tale movimento sono:
a) La democrazia culturale: nessuna cultura dominante deve essere privilegiata a scapito della varietà di culture esistenti o che sono esistite nel territorio nazionale; si deve conservare, valorizzare, utilizzare e diffondere la cultura proprio di ciascun gruppo.
b) Un nuovo modello di museo che si potrebbe affermare consiste nel passaggio dalla monodisciplinarietà del museo tradizionale alla multidisciplinarietà, dal pubblico alla comunità e dall’edificio museale al territorio.
c) La presa di coscienza, la riflessione ed il senso critico della comunità riguardo all’esistenza ed al valore della propria cultura.
d) Un sistema aperto e interattivo, in cui le operazioni lineari di raccolta, preservazione ed esibizione si trasformano in un’offerta di attività da sviluppare, di elementi da scoprire e di rapporti da stabilire tra il patrimonio, il contesto, l’ambiente e le persone.
In tal modo la raccolta di oggetti cessa di esprimere il significato essenziale di museo, mentre questo diventa uno spazio di comunicazione e dialogo tra soggetti, oggetti ed esperienze. “… si sono proposte delle alternative al concetto di museo come puro spazio di conservazione e di esposizione di raccolte inestimabili, cioè come cassaforte di un tesoro, a favore di una concezione dello spazio museale inteso come spazio di sperimentazione di eventi immateriali o temporali. Il museo diventa quindi uno spazio di comunicazione, in cui il nesso tra l’emittente ed il ricevente, tra il pubblico ed il museo stesso, si basa sulla sintesi tra il materiale e l’immateriale”.
Vorremmo porre in relazione questo insieme di trasformazioni riguardo alla concezione del museo con i cambiamenti sociali e culturali favoriti dalla tecnologia della comunicazione ed il consolidamento della rete globale di Internet e, in sostanza, con la creazione di “musei virtuali”, in cui non esiste un edificio o una sala espositiva, né una collezione materiale di oggetti, né la necessità di spostamento fisico. Il rapporto del visitatore con un determinato patrimonio culturale si stabilisce in questo caso solo tramite lo schermo di un computer, nell’intimità della casa, in modo solitario, anonimo e fortemente individuale.
Formulate tali premesse, l’oggetto dei nostri timori può essere espresso in questo modo: “Come progettare una biblioteca virtuale di manuali scolastici europei e latinoamericani con fini comparativi?
Possiamo stabilire un modello ideale basato su un software con banca dati di riferimento, nel quale ogni pagina o immagine di un manuale scolastico può essere ricercata tramite diversi “accessi”, che permetta di configurare ricerche in base alle varie esigenze e interessi. In primo luogo, ovviamente, si potrebbe accedere per autore, titolo, paese, periodo storico, disciplina scolastica, ecc. Per poter soddisfare il maggior numero possibile di ricerche ogni pagina (o immagine) di ciascun manuale scolastico dovrebbe essere catalogata con uno o più descrittori a seconda del proprio contenuto (oltre a quelli già citati, ad esempio, “simboli nazionali”, “infanzia”, “giochi”, “scuola”, “paese”, “professione”, “famiglia”, ecc.). Una complicazione ulteriore potrebbe essere costituita dalle diverse lingue in cui ogni pagina/immagine dovrebbe essere inserita in ciascun descrittore. Sarebbe altresì opportuno realizzare la lista stessa di descrittori in varie lingue (almeno spagnolo, portoghese e francese, considerata la struttura della rete PATRE/MANES).
Tale modello ideale richiede una grande complessità nell’”architettura” della biblioteca virtuale, una complessità che caratterizza sia il software che il progetto del sito web. Comporta inoltre un intenso lavoro di digitalizzazione e di catalogazione. A questo proposito l’unità di catalogazione non è costituita da ciascuna opera, bensì da ciascuna immagine digitalizzata (testi inclusi). Ognuno di questi elementi (testo e immagini propriamente dette) dovrebbe includere uno o più descrittori. Tale modello richiede ingenti e costanti risorse economiche per l’assunzione di professionisti specializzati (informatici e documentaristi), sia per la progettazione iniziale che per la manutenzione del sito web.
Un esempio di sito web con tali caratteristiche è Pictura Paedagogica Online (http://www.bbf.dipf.de/VirtuellesBildarchiv/), in cui si mostrano varie illustrazioni di interesse storico-pedagogico contenute in libri, riviste e cartoline. Durante la sua prima fase (terminata nel 2001) vi sono state raggruppate immagini provenienti da tre raccolte:
I. Circa 5000 immagini contenute in libri antichi (pubblicati tra il 1485 e il 1830, molti di essi poco consultati), collocati nella Bibliothek für Bildungsgeschichtliche Forschung di Berlíno.
II. La raccolta dell’archivio di immagini diretto a partire dal 1982 dal Professor Rudolf W. Keck dell’Università di Hildesheim (Germania), che contiene immagini dal Medioevo sino ad approssimativamente il 1850, originarie della Herzog-August Bibliothek di Wolfenbüttel, e delle Biblioteche Universitarie di Göttingen e Helmstedt.
III. Una selezione della collezione privata di cartoline postali del Professor Otto Mai, di Hildesheim. Sono state scelte le cartoline di maggiore interesse per la storia delle varie forme di pensiero, originarie del periodo 1870-1933.
Queste immagini sono state organizzate in una banca dati che a sua volta è collegata al catalogo generale della Bibliothek für Bildungsgeschichtliche Forschung di Berlino, in modo da rendere possibile la ricerca simultanea di immagini e della bibliografia ad esse tematicamente rapportata. Ad esempio, se un utente ricerca delle immagini legate al tema “punizione”, l’opzione “Katalog” gli permette di trovare una bibliografia su questo argomento nel catalogo generale della suddetta biblioteca. Questo significa che per l’indicizzazione delle immagini sono stati utilizzati gli stessi criteri che utilizza la biblioteca stessa per la catalogazione delle proprie raccolte bibliografiche.
In tale ampia esposizione di immagini si possono svolgere ricerche di due tipi (ricerca normale e ricerca avanzata), partendo da quattro grandi blocchi:
IV. Per immagini, indicando l’argomento cercato e, se si preferisce, limitando il periodo storico che ci interessa.
V. Per fonti (libri, tipi di libri o riviste da cui sono state tratte le immagini).
VI. per periodi storici.
VII. Per persone (persone rappresentate nelle immagini, autori delle opere da cui sono state tratte le illustrazioni, o autori delle suddette illustrazioni).
Senza entrare in dettagli a proposito della complessa rete di ricerche che si possono svolgere in questa esposizione virtuale di immagini, vorremmo soltanto menzionare alcuni esempi che mostrano la grande varietà di possibili legami e collegamenti tra le immagini stesse. In questo modo, ad esempio, quando si accede ad una determinata illustrazione di un libro o ai suoi dati bibliografici e tecnici, si rendono possibili, tra l’altro, le seguenti opzioni:
VIII. Vedere tutte le Immagini contenute nella stessa opera.
IX. Vedere tutte le immagini dello stesso illustratore.
X. Nel caso in cui esista, si può leggere nell’opera originale da cui è stata presa una data immagine, la spiegazione che la stessa fonte fornisce su quella data immagine.
XI. In qualche caso si possono vedere anche tutte le immagini in cui viene rappresentato lo stesso luogo geografico o la stessa persona.
XII. Si possono vedere tutte le immagini relative ad una stessa epoca.
XIII. Si possono cercare tutte le immagini che coincidono con i propri descrittori. Questa opzione è particolarmente ampia, poiché ciascuna immagine è stata classificata secondo una quantità molto considerevole di descrittori (alcune immagini si avvalgono di più di dieci descrittori diversi, che fanno riferimento ai più minuti dettagli dell’immagine stessa).
Questo “modello ideale” è per il momento impossibile da realizzare da parte della Rete PATRE-MANES. Infatti la rete non dispone di risorse economiche ed informatiche, né di personale specializzato per realizzare un sito web di una tale complessità ed ambizione totalizzante. Può prefiggersi tutto questo come obiettivo ideale da raggiungere, se in futuro potrà disporre dei mezzi necessari. Nel frattempo deve essere realizzato un sito web che, aspirando agli obiettivi basici di un “museo virtuale”, risponda agli impegni assunti con il Programma ALFA dell’Unione Europea ed alle esigenze di ricercatori e docenti di storia della formazione, che serva per la formazione di maestri ed insegnanti e soddisfi la richiesta culturale di un pubblico interessato ad argomenti storico-educativi, con le limitate risorse tecnologiche e umane di cui disponiamo sino ad ora.
La Rete PATRE-MANES non parte da zero. Il centro di ricerca MANES della UNED, a partire dall’anno 2002 sta realizzando una Biblioteca Virtuale di manuali scolastici spagnoli dei secoli diciannovesimo e ventesimo. Il criterio principale con cui è stata strutturata tale biblioteca consiste nell’offrire ai ricercatori ed al pubblico interessato una panoramica della produzione editoriale di testi scolastici utilizzati nelle scuole spagnole, organizzata secondo le varie discipline scolastiche e, all’interno di esse, a seconda dei periodi storici. Attualmente si trovano, in questa Biblioteca Virtuale, circa 150 manuali scolastici di svariate discipline. Vengono mostrate, nella maggior parte dei casi, circa 15 o 20 pagine di ciascun manuale, salvo altri casi in cui è stato riportato l’intero libro. Con tutto questo si è voluto mostrare un campione significativo dei contenuti di ogni manuale scolastico (testo e iconografia), senza violare i diritti di proprietà intellettuale che sono ancora vigenti per molti di essi, considerato che la legislazione spagnola tutela i diritti di autore per i 70 anni successivi alla morte dell’autore stesso.
Tuttavia tale criterio non ci sembra attualmente il migliore per organizzare le altre biblioteche virtuali degli appartenenti alla Rete PATRE-MANES. Partendo dal presupposto che ciascun gruppo facente parte della Rete sta portando avanti delle ricerche su argomenti specifici dei manuali scolastici del proprio paese, ci sembra più appropriato, lo ripetiamo, tenuto conto, da una parte, delle risorse economiche disponibili e dall’altra del tempo e del personale che ogni gruppo può destinare alla digitalizzazione e alla realizzazione di siti web, che ciascun gruppo di lavoro contribuisca con i manuali digitalizzati sui quali sta effettivamente lavorando al proprio argomento di ricerca, come ad esempio la storia della lettura e della scrittura, la rappresentazione dei popoli originari, la cultura politica, l’identità nazionale, ecc.
Il progetto di creare delle “biblioteche virtuali tematiche” partendo da un paese o da un gruppo di ricerca è più facile da mettere in pratica nelle attuali condizioni di limitazione di risorse, di mezzi e di personale specializzato; comporterebbe un tempo minore di lavoro e di realizzazione; ogni gruppo presenta una maggiore familiarità con il particolare tipo di manuali con cui sta lavorando; è anche possibile che in questo modo i manuali stessi risultino più accessibili per la loro riproduzione digitale, ecc.
Anche se si adottasse tale criterio, tuttavia, resterebbero altre questioni aperte da risolvere. In primo luogo bisogna considerare un aspetto sempre problematico nel lavoro dello storico e particolarmente conflittuale se si cerca di facilitare l’attività comparativa (presente o futura) dei ricercatori: la suddivisione in periodi. A tale proposito si presentano subito varie domande: si può fare una suddivisione in periodi storici comune in Europa ed in America Latina? Se questo non fosse possibile, si possono fare due suddivisioni in periodi comuni, cioè una per l’Europa e una per l’America Latina? Non sarebbe meglio che ciascun paese facesse la sua propria suddivisione in periodi? Anche in quest’ultimo caso si presentano ulteriori difficoltà di cui tenere conto. Se adottiamo i criteri di realizzazione di biblioteche “tematiche” virtuali e una suddivisione in periodi per ciascun paese, in concreto resta ancora irrisolto il problema di ciascuna suddivisione. Tale suddivisione, in ciascun paese, deve essere comune per tutti i gruppi operanti in quel dato paese, come nel caso dell’Argentina, in cui esistono due gruppi di ricercatori. La suddivisione in periodi più comune e tradizionale è quella politica (o socio-politica), tuttavia i diversi periodi politici hanno un riflesso sui manuali scolastici? I cambiamenti politici si traducono in cambiamenti paralleli nell’ideazione, nei contenuti, nel formato, nell’iconografia o nell’orientamento dei testi scolastici? Non serve a molto realizzare una suddivisione prolissa in periodi politici se in seguito ci accorgiamo che i manuali di periodi diversi e distanti tra loro restano più o meno invariati, come di solito succede. Dobbiamo ricercare i criteri per la suddivisione in periodi negli elementi intrinseci degli stessi manuali scolastici? O magari dobbiamo ricercarli nel campo più ampio della cultura scolastica, delle correnti pedagogiche e delle trasformazioni nel mondo editoriale? Se i parameri adottati fossero questi ultimi, forse dovremmo riformulare le prime domande in modi nuovo: la variazione interna, i cambiamenti o la permanenza di elementi propri dei manuali scolastici (codici testuali, iconografici e semantici) permettono di formulare una suddivisione in periodi comune per l’Europa e l’America Latina o occorrono due suddivisioni diverse, cioè una per l’Europa e l’altra per l’America Latina?
Stabilire una suddivisione comune in periodi (o più o meno comune) agevolerebbe il lavoro comparativo, anche se all’inizio fossero realizzate delle “biblioteche tematiche virtuali” su questioni diverse in ogni paese. Verremmo a conoscenza, inizialmente, di quali svariate tematiche trattano i manuali scolastici (e pertanto il curricolo scolastico ufficiale) di ciascun paese in uno stesso momento storico. In secondo luogo, poiché lo scopo futuro di questa Rete e del Centro di ricerca MANES è di continuare ad incorporare contenuti al proprio interno, potremmo avvalerci di esposizioni sullo stesso tema nei diversi paesi. In terzo luogo potremmo altresì verificare l’evoluzione di uno stesso argomento nello stesso paese in periodi diversi o l’evoluzione di uno stesso argomento in paesi diversi in uno stesso periodo o in svariati periodi.
Ci sono altri aspetti di cui è necessario tenere conto: come si possono trasferire tali criteri metodologici sulla comparazione, sulla suddivisione in periodi e sui contenuti tematici nell’”architettura” dei siti web delle “biblioteche virtuali”? Vale a dire, come possono essere organizzati gli accessi, in modo da permettere una “navigazione” chiara, facile e più o meno intuitiva, in accordo con i propositi e gli interessi dei visitatori?
La realizzazione materiale di ciascuna “biblioteca virtuale” dovrebbe essere a carico di un determinato gruppo di ricercatori, benché ci debba essere una coordinazione generale che le attribuisca una certa coerenza e omogeneità del formato visivo e testuale. Ogni gruppo dovrebbe nominare una persona responsabile della digitalizzazione e della realizzazione del sito web, oltre che scegliere un coordinatore generale.
Infine, benché si tratti di una questione secondaria, è necessario decidere se “ospitare” le biblioteche virtuali in uno stesso o in vari servers. Il fatto che tutte siano ospitate in uno stesso server o ciascuna in uno suo proprio, con collegamenti reciproci, presenta, in ambedue i casi, sia dei vantaggi che degli svantaggi. L’accentramento favorisce una maggiore omogeneità visiva e organizzativa ed agevola la navigazione ai visitatori, tuttavia, probabilmente, rende più lento e difficile l’invio dei contenuti digitalizzati da ciascun gruppo al coordinatore generale, affinché questi li ospiti nel server, rischiando di creare un “collo di bottiglia”, in quanto il coordinatore deve addossarsi una grande quantità di lavoro proveniente dai diversi gruppi. Il decentramento, ovviamente, eviterebbe quest’ultimo aspetto problematico, poiché ciascun gruppo si farebbe carico dei contenuti propri già elaborati, è però probabile che i collegamenti reciproci tra i diversi servers renderebbero più lenta e difficoltosa la navigazione ai visitatori, ridurrebbero inoltre l’omogeneità visiva e testuale dei siti web e la conseguente immagine di “lavoro di gruppo a progetto”.
Attualmente non disponiamo di risposte definitive e tassative alle domande che ci siamo posti, comunque riteniamo che la formulazione esplicita delle stesse costituisca il primo passo di un programma di lavoro da realizzare tra tutti quelli che fanno parte della Rete PATRE-MANES. In tal modo le lasciamo in sospeso, sperando di risolvere le questioni aperte in futuri incontri di lavoro.
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