Glossary entry

English term or phrase:

self-disclosure

Italian translation:

auto-rivelazione/rivelazione del sé

Added to glossary by Gentiana Kasemi
Feb 26, 2008 14:02
16 yrs ago
1 viewer *
English term

self-disclosure

Homework / test English to Italian Social Sciences Social Science, Sociology, Ethics, etc.
IN psicologia sapete come si chiami?
io ho trovato autorivelaizone/rivelazione di sé, ma sulla abse delle mie supposizioni... magari esiste un termine più adatto di cui siete a conoscenza.
La definizione di self-disclosure è la seguente:
"Self disclosure is any information that individuals communicate (verbally or nonverbally) about themselves to others"
Grazie, ciao!
Change log

Feb 27, 2008 13:48: Gentiana Kasemi Created KOG entry

Discussion

Leonardo La Malfa Feb 26, 2008:
Ciao, Luca. Dopo aver digitato in Google "self-disclosure"+rivelazione, credo proprio che le tue supposizioni siano corrette.

Proposed translations

1 hr
Selected

auto-rivelazione/rivelazione del sé


"metacomunicazione" è l'equivalente italiano del termine inglese "metacommunication": la capacità di riflettere sui propri stati mentali (molto usato nella odierna psicoterapia cognitivo-comportamentale, vedi autori italiani come Liotti, Guidano, Semerari).
Auto-rivelazione è il processo mediante il quale il soggetto si apre/racconta/esprime i suoi contenuti mentali, in psicoterapia, nella vita quatidiana.
Metacommunicazione e auto-rivelazione non sono assolutamente interscambiabili; confonderli sarebbe un errore concettuale.
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4 KudoZ points awarded for this answer. Comment: "Grazie Gentiana, sei stata chiarissima! Tranquillo Oscar, ho capito benissimo le tue intenzioni :-) Buona giornata a entrambi!"
+1
59 mins

metacomunicazione

Qualsiasi movimento naturale od automatico il paziente compie nel corso della seduta, deve essere preso in considerazione per il suo *valore metacomunicativo*, cioè come comunicazione non verbale all’interno della comunicazione. Il terapeuta ricalca con le parole quello che vede, ascolta e sente e che anche il paziente può vedere, ascoltare e sentire....
http://ipnosierickson.blog.dada.net/tag/metacomunicazione

Il fatto che il corpo sia una sorta di pennello che immancabilmente s’intinge nei nostri sentimenti per dipingere le tonalità dei nostri rapporti infatti richiamo certi rischi in cui incorriamo nel comunicare. Infatti possiamo esprimere certe cose con le parole e contemporaneamente contraddirle con il tono di voce, o con la postura del corpo, o con l’espressione degli occhi… È quello che nelle scienze umane viene chiamato col nome di “coerenza dei metamessaggi” (cioè dei messaggi indiretti ed involontari che possono essere difformi con i messaggi espliciti e verbali) e del rapporto “segnale-rumore” nella comunicazione.
http://www.somgiovani.it/areagiovani/psicologia/dossier7.htm

Lapsus
termine latino usato da Freud per riferirsi all'uso non intenzionale di parole errate. Assieme alle dimenticanze, le gaffes, gli smarrimenti, i lapsus rientrano nell'ambito degli atti mancati, rivelatori di un conflitto tra una intenzione cosciente ed una tendenza non consapevole (preconscia od inconscia).
http://www.fralenuvol.com/albero/sapere/glossario/psicologia...

*La psicopatologia della vita quotidiana: gli atti mancati. F. introduce l’espressione "atto mancato" – nella sua "Psicopatologia della vita quotidiana" (1900) - per definire tipiche manifestazioni dell’inconscio come i lapsus, gli errori di lettura e di scrittura, l’oblio dei nomi, la sbadataggine, lo smarrimento di oggetti e simili.
L’atto mancato ha il valore di un sintomo perché rivela l’esistenza di un conflitto tra l’intenzione cosciente e la pulsione rimossa. Approfittando della riduzione della sorveglianza dell’ Io, la pulsione rimossa riesce ad esprimersi, alterando il comportamento cosciente. Così, distrazione, disattenzione, stanchezza e affini sono, di per sé, tutte condizioni che tutt’al più possono facilitare il verificarsi di un atto mancato, non però produrlo.
L’atto mancato rientra nei meccanismi di "spostamento" e, proprio in quanto soddisfa in modo manifesto un desiderio inconscio, rispetto a tale soddisfacimento costituisce un atto pienamente riuscito.
http://digilander.libero.it/Bukowski/metodi clinici.htm


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Note added at 13 ore (2008-02-27 03:34:44 GMT)
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Luca ero intervenuto più che altro per offrirti una serie di spunti su cui lavorare ulteriormente e, tra l'altro, in realtà ciò che avrei voluto salvare e proporti era "metamessaggi" più ancora di "metacomunicazione", perché lo ritengo maggiormente adatto al tuo contesto. Il livello di affidabilità è 3 perché sapevo che la proposta era ancora in buona parte da verificare ma non ritengo, contrariamente da quanto affermato da Gentiana, che le due cose siano necessariamente disgiunte. E' vero che self-disclosure significa letteralmente "apertura/aprirsi" però, proprio seguendo il testo che stai traducendo, ricavo l'impressione che il processo a cui si accenna è soprattutto 'inconscio (verbale o non-verbale poco importa, basti pensare ai lapsus verbali) e involontario" prima ancora che cosciente e voluto. Penso non tanto alle confidenze che una persona può fare al proprio amico/a del cuore o comunicare sul lettino di uno psicanalista quanto a piccoli gesti rivelatori, ad atti mancati, a dettagli del proprio modo di vestire, a posture del corpo o a gesti abituali che siano in qualche modo rivelatori degli strati profondi della sua personalità.
Naturalmente ciò che dico è tutto da verificare e te lo espongo solo per metterti al corrente del motivo per il quale avevo pensato di sottoporti i link che vedi qui sopra.
Capisco perfettamente che "metacomunicazione" significhi principalmente "riflessione sulla comunicazione" nell'accezione che ne da Gentiana però faccio notare che non è l'unico modo in cui il termine viene usato (tantomeno "metamessaggi" che ti suggerivo prima).
A sostegno di ciò che racconto ti citerò questo esempio:

"...Another category of non-verbal self-disclosure addresses the communication issue of "metacommunication" in which an intentional or unintentional interpersonal meaning is received along with the literal message itself (Perlmutter & Hatfiels, 1980; Schwartz, 1993). For example, the literal message, "I work from my home office" holds the simple literal meaning regarding an office in the building in which one lives, while the metacommunication may very well be "I am willing to allow you into part of the personal space of my self and the elements of my own life"..."
http://www.zurinstitute.com/homeoffice.html

Concludo chiarendo che non mi sento affatto in contrapposizione con la versione sostenuta Gentiana (a differenza delle puntualizzazione che lei si è sentita in dovere di fare circa la mia versione) e quindi ritengo che la tua scelta sarebbe non certo sbagliata se ti fermassi a "rivelazione di sé/apertura". Buon lavoro, ciao!
Peer comment(s):

agree Gentiana Kasemi : Hai completamente ragione Oscar, i termini non sono da considerarsi disgiunti; mi sono espressa male. Ma a livello tecnico i due termini hanno delle differenze da non trascurare. Luca la risposta l'aveva già trovata (non è merito mio). Con simpatia, GK
18 hrs
Molto gentile da parte tua a farmelo presente: contraccambio la simpatia! Ciao ;-)
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